La Luce e la vita

Tesla: dalla bobina alla ...

Casella di testo: Trasmissione energia elettrica senza fili.  E dopo?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A che punto siamo con la sperimentazione pratica

 

Cosa succede se avviciniamo un altro avvolgimento al secondario di un TC? Entrambe le bobine sono state progettate ed accordate per risuonare alla medesima frequenza di risonanza, ovviamente.

Quest’ultimo si comporta da antenna ricevente accordata che assorbe parte del forte campo elettromagnetico circostante e lo converte in un segnale elettrico... un segnale tanto forte da non avere bisogno di alcuna amplificazione o alcun particolare ulteriore dispositivo per essere rivelato. La tensione ai capi dell' "antenna" ricevente (qui disegnata come un toroide ma deve essere sferica) è infatti tanto alta da rompere l'isolamento dell'aria circostante ed innescare una scarica del tutto simile a quella in uscita dall' avvolgimento eccitatore! 

Nikola Tesla aveva a lungo studiato questo fenomeno, nella speranza di poter trasferire energia senza dovere stendere lunghi e costosi fili.

A lui fu impedito di portare a compimento l’esperimento ed, ammesso che l’abbia realizzato, o non ne sappiamo nulla o ne sono state fatte sparite le risultanze ...

L' esperimento dimostra che il trasferimento di energia e' possibile, ma, da prove effettuate, il rendimento ottenuto non è tale da rendere antieconomico l' uso dei fili che rimangono, per ora, l'unico modo possibile per trasportare energia elettrica su lunghe distanze.

Usando comunque grosse bobine  (di almeno un paio di metri di lunghezza per 40 cm di diametro) provviste di capacità di carico molto elevate (tipo sfera da 1 metro di diametro), alzandole il più possibile al di sopra del suolo (es installandole sul tetto) e facendole risuonare entrambe a 1/2 onda e' possibile ottenere un trasferimento di energia con rendimento intorno allo 0,1% alla distanza di una decina di km.

Sembra che per ottenere rendimenti maggiori sia necessario disporre di un maggior numero di bobine sparse sul territorio.

Il sistema e' inteso per scopi unicamente didattici, non e' infatti assolutamente consigliabile di tenersi sul tetto una simile fonte di campo elettromagnetico, specialmente durante i temporali, altrimenti vedrete che bei fulmini...

Come già riferito in altra pagina non mi è stato permesso di realizzare questa esperienza nella mia scuola, a casa non mi è possibile e, francamente, mi hanno fatto passare la voglia. Io cerco di distinguermi per capacità e buona volontà. Altri per miopia, paura, incompetenza ed inettitudine.  Contenti loro...

 

L’idea originale

 

Tesla dichiarò che qualcosa di inaspettato era emerso quando lui iniettava energia alla terra usando il suo potente trasmettitore.

Questo era costituito da un derivato potenziato della sua ben nota bobina che gli aveva permesso di produrre corrente alternata.

Questo strumento si basava sul principio di inviare forti emissioni di energia elettrica alla terra sintonizzandosi alla sua frequenza di risonanza.

In tal modo la Terra stessa avrebbe “risuonato elettricamente” come la grancassa di un violino. L’onda avrebbe raggiunto il centro della terra e poi avrebbe rimbalzato verso la strumentazione la quale pompava in continuazione energia amplificando l’onda di ritorno.

Questa energia sarebbe poi stata ritrasmessa, tramite la ionosfera, a vari ricevitori che l’avrebbero raccolta.

Con questo sistema Lui accese 10 kw di lampadine a più di 40 Km di distanza.

Ma un sistema senza fili non creava profitto...

Scarsa efficienza, dispersioni elevate, energie basse, questo il responso degli studiosi attuali, questo perché i calcoli sono stati fatti ancora con le equazioni di Maxwell del campo elettromagnetico.  Ma se queste fossero superate?

E se invece l’etere avesse a che fare con le particelle virtuali del vuoto quantistico?

Ciò gli avrebbe permesso di scoprire che la reale trasmissione di potenza non operava attraverso campi elettromagnetici ma attraverso rapidissime scariche di potenziali elettrostatici che rilasciavano quella che Lui battezzò come “Energia radiante”, proprio quell’energia proveniente dall’etere e che, a suo dire, si manifestava come “forza elettrostatica dinamica”.

 L’etere secondo Tesla non è altro che un oceano di energia allo stato potenziale che, se sottoposta a stimolazioni esterne, entra in moto vorticoso dando luogo alla creazione di energia e di materia in forma di fluttuazioni.  Un immenso serbatoio di energia.

Trasmissione dell’energia elettrica senza fili

Tesla si riferiva ad un' energia illimitata, catturata dall'ambiente che ci circonda, e la sua scoperta viene da un'altra ben più grande, quale la possibilità di convertire l'energia ad una forza più forte - mediante l'elettropulsione, che viene usata per controllare la forza di gravità più debole.

Ma cos'è l'etere di Tesla? Non era né etere "solido" di Maxwell e Hertz, né quello gassoso di Lorentz. L'etere di Tesla consiste in "cariche immerse in un fluido isolante" che riempie ogni spazio. Le sue proprietà variarono a seconda del suo movimento relativo e dalla presenza di massa e di un ambiente elettrico o magnetico: l'etere di Tesla veniva irrigidito variando rapidamente forze elettrostatiche, e viene coinvolto così in effetti gravitazionali. "La terra è - come ha spiegato Tesla, una palla di metallo caricata che si muove attraverso spazio" e che crea un'enorme quantità di energia variando rapidamente forze elettrostatiche, che diminuiscono di intensità". Lui illustra come i moti meccanici sono prodotti da una forza elettrostatica diversa che agisce attraverso un mezzo gassoso, che è eccitata dai cambi rapidi di potenziale elettrostatico. Se si presume che enormi stress elettrostatici agiscano, attraverso questo mezzo, variando rapidamente di intensità, si potrebbe muovere un corpo attraverso di lui.

L'etere è normalmente neutrale elettricamente, e penetra ogni materia solida. "L'energia" non esiste in forma fisica, ma è "il potenziale di lavoro" è "tempo" che è una misurazione arbitraria della percentuale di moto della materia che attraversa lo spazio pieno di etere.

Questa energia gratis che è illimitata è universalmente lavoro potenziale, creato dal moto perpetuo della materia e dal cambio perpetuo di forze più forti e più deboli attraverso le quale viene mantenuto l'equilibrio dell'universo. Quando la materia solida viaggia attraverso lo spazio, subisce il "vento dell'etere" e le differenze in potenziali elettrici provocano dei cambiamenti nel dislocamento elettromagnetico all'interno della massa ed del vento dell'etere. Il campo elettrico della terra crea il dislocamento magnetico all'interno dell'etere e lo accumula all'interno del campo elettrico di terra. La differenza tra il dislocamento magnetico all'interno di una massa ed il dislocamento magnetico fuori della massa dell'etere è la "gravità"

Ricostruire la teoria dell'Energia cosmica di Tesla è spesso difficile. I suoi documenti così come i suoi progetti sono stati rubati e ben nascosti, per poi divenire "riservati per motivi di sicurezza nazionale", mentre i suoi 700 brevetti, al cui interno troviamo sporadicamente dei riferimenti, sono stati resi introvabili, smembrati, come se si fossero dissolti nel vuoto.

Free Energy di N. Tesla

L'importante dibattito sul riscaldamento globale patrocinato dalle Nazioni Unite fornisce solo una immagine parziale del cambiamento climatico; oltre al devastante impatto delle emissioni di gas-serra nello strato d'ozono, il clima mondiale può ora essere modificato come parte di una nuova generazione di sofisticate "armi non letali" (non-lethal-weapons).

Sia gli americani che i russi hanno sviluppato le capacità di manipolare il clima del mondo.

Negli Stati Uniti, la tecnologia è stata perfezionata all'interno del programma "High-frequency Active Aural Research" (HAARP) come parte della Iniziativa di Difesa Strategica. Recenti prove scientifiche suggeriscono che HAARP è pienamente funzionante ed ha la capacità di provocare inondazioni, siccità, uragani e terremoti.

HAARP E' UN'ARMA DI DISTRUZIONE DI MASSA NON SOTTOPOSTA AD ALCUN NEGOZIATO

Da un punto di vista militare, HAARP è un'arma di distruzione di massa. Potenzialmente costituisce uno strumento di conquista in grado di destabilizzare selettivamente sistemi agricoli ed ecologici di intere regioni.
Anche se non ci sono prove che questa mortale tecnologia sia stata usata, sicuramente le Nazioni Unite dovrebbero affrontare la questione della "guerra ambientale" a fianco del dibattito sugli impatti climatici dei gas-serra.

Nonostante esista un ampio corpo di conoscenze scientifiche, la questione della deliberata manipolazione climatica per uso militare non è mai diventata esplicitamente parte della agenda delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.

 

"GUERRA CLIMATICA"

 

La rinomata scienziata dott. Rosalie Bertell conferma che "gli scienziati militari degli Stati Uniti stanno lavorando sui sistemi climatici come potenziale arma. I metodi includono l'accrescimento delle tempeste e la deviazione dei fiumi di vapore dell'atmosfera terrestre per produrre siccità o inondazioni mirate. Già negli anni '70 il vecchio consigliere per la Sicurezza Nazionale Zbigniew Brzezinski aveva previsto nel suo libro "Tra Due Epoche" che: "...La tecnologia renderà disponibile, per i leader delle maggiori nazioni, tecniche per condurre una guerra segreta, per la quale sarà necessario considerare solo una minima parte delle forze speciali (...) Tecniche di modificazione del clima potrebbero essere impiegate per causare prolungati periodi di siccità o tempesta..." Marc Filterman, ex-ufficiale francese, descrive svariati tipi di "armi non convenzionali" che usano frequenze radio. Egli si riferisce alla "guerra climatica", indicando che gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica già "...padroneggiano il know-how necessario per scatenare improvvisi cambiamenti climatici (uragani, siccità) nei primi anni '80...". Queste tecnologie rendono "...possibile provocare disturbi atmosferici usando onde radar a frequenza estremamente bassa...".

 

IL PROGRAMMA "HIGH-FREQUENCY ACTIVE AURAL RESEARCH" – HAARP

Il HAARP con base a Gokoma (Alaska) - amministrato congiuntamente da Aviazione e Marina - è parte di una nuova generazione di armamenti sotto il controllo della Iniziativa di Difesa Strategica degli Stati Uniti.

Approntato dal Laboratorio di Ricerca dell'Aviazione - Direzione Veicoli Spaziali, HAARP è costituito da un sistema di potenti antenne in grado di creare "modificazioni locali controllate della ionosfera".

Lo scienziato dott. Nicholas Begich - attivista della campagna contro HAARP - descrive tale programma come "...una tecnologia di raggi estremamente potenti di onde radio che raggiungono aree della ionosfera (lo strato più alto dell'atmosfera) si concentrano su di essa e la riscaldano. A quel punto le onde elettromagnetiche rimbalzano sulla terra e penetrano qualsiasi cosa - viva o morta...".

La dottoressa Rosalie Bertell descrive HAARP "...una gigantesca stufa in grado di causare la principale spaccatura della ionosfera, creando non tanto dei buchi quanto delle lunghe incisioni sullo strato protettivo che impedisce alle radiazioni mortali di bombardare il pianeta...".

 

La parola agli americani

 

Il sito ufficiale HAARP ci presenta un’innocente stazione scientifica dove gli scienziati sondano via radio quelle regioni dell’alta atmosfera preannuncianti lo spazio esterno, cioè la ionosfera e la magnetosfera. I titoli dei paragrafi esplicativi del sito sono peraltro scritti a mo’ di domande («Cos’è HAARP?», «Perché è coinvolto il Dipartimento della Difesa?», ecc.) Nel paragrafo titolato «HAARP è unico?», ci si affretta a precisare che anche altre nazioni studiano la ionosfera, come la stessa Russia o i Paesi europei (più il Giappone) del consorzio EISCAT, anche se le loro apparecchiature, site a Tromsoe in Norvegia, sono dei radar «incoerenti». Ma veniamo ai dettagli.

Presso Gakona, circa 200 km a Nord-Est del Golfo del Principe Guglielmo, un terreno di proprietà del Dipartimento della Difesa USA fu scelto il 18 ottobre 1993 da funzionari dell’Air Force e a partire dall’anno seguente venne disseminato di piloni d’alluminio alti 22 metri, il cui numero è cresciuto di anno in anno fino ad arrivare a 180.

Ognuno di questi piloni porta doppie antenne a dipoli incrociati, una coppia per la «banda bassa» da 2.8 a 7 MegaHerz e l’altra per la «banda alta» da 7 fino 10 MegaHerz. Tali antenne sono capaci di trasmettere onde ad alta frequenza fino a quote di 350Km, grazie alla loro grande potenza. A pieno regime, l’impianto richiede 3.6 MegaWatt (la potenza di 100 automobili), assicurati da 6 generatori azionati da altrettanti motori diesel da 3600 cavalli l’uno. Scopo ufficiale di queste installazioni è studiare la ionosfera per migliorare le telecomunicazioni.

 

Il fantasma di Tesla

 

Si dice che Eastlund, fisico del MIT si sia ispirato ai lavori del grande genio Nikola Tesla (1856-1943), lo scienziato jugoslavo emigrato in America nel 1884. A Tesla dobbiamo molti ritrovati che resero possibile la diffusione dell’elettricità, soprattutto la corrente alternata trifase (mentre Edison era rimasto arroccato sulla corrente continua). Inoltre aveva tentato di sviluppare un sistema di trasmissione dell’energia via etere, il che avrebbe reso inutili i cavi, nonché un apparecchio per ottenere elettricità gratuita per tutti ricavandola dalle oscillazioni naturali del campo elettrico terrestre. Quando Tesla morì, l’8 gennaio 1943, gli agenti dell’FBI diedero la caccia a tutti i suoi progetti, su cui si favoleggiò a lungo. D’altra parte lo stesso Tesla aveva parlato persino di raggi della morte, efficaci fino a 320 km di distanza.

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Esperimenti italiani su Tesla

 

Pur ritrovandosi da solo e con mezzi finanziari molto limitati Tesla scoprì che l’energia poteva essere ricevuta non solo senza fili, ma anche senza produrla, perché c’è già. All'inizio di questo secolo Tesla, in una conferenza universitaria, disse che un filo teso da terra fino alla ionosfera può captare energia.

Ottanta anni dopo un italiano, il Prof. Colombo, propone alla NASA l’esperimento del Tethered satellite, un satellite collegato allo "shuttle" con un cavo d’acciaio, che può essere srotolato per una lunghezza di dieci chilometri.

Al primo tentativo il cavo si ingarbuglia, ma già fa misurare una corrente superiore al previsto, poi al secondo tentativo il cavo raggiunge una maggiore lunghezza, confermando che l'energia è di più di quella prevista, anche se non è mai stata raggiunta tutta la lunghezza possibile.

Poi non se ne è saputo più nulla…

 

Tesla sapeva che Faraday fece due esperimenti con quello che è divenuto noto come il disco di Faraday.

Nel primo ben noto esperimento un disco di rame ruota rispetto ad un magnete fisso; fra il centro del disco e la periferia si stabilisce una corrente, ma poi vi fu un secondo esperimento, meno noto, in cui il disco di rame è solidale al magnete, perciò disco e magnete ruotano insieme, ma la corrente c’é ugualmente.

La teoria attualmente accettata spiega il primo esperimento, ma fallisce per il secondo.

Così perché la cosa era imbarazzante, piuttosto che ammetterla si è preferito eliminare dai libri il secondo esperimento.

Rispetto alla macchina originale di Faraday il disco di rame è solidale a due magneti, posti sulle due facce del disco, allo scopo di potenziare l’effetto.

Questi i risultati di un esperimento a seguito di misurazioni elettriche: a 5600 giri è stata evidenziata una differenza di potenziale di centoventicinque millivolt, ma l’intensità della corrente era di settantasei ampere!

La prova è stata fatta nel laboratorio universitario di compatibilità elettromagnetica presso l’istituto Leopoldo Nobili di Reggio Emilia, alla presenza del docente della facoltà d'ingegneria Prof. Ivan Montanari, del presidente Carlo Baldi della fondazione “Studium Regiense, che ha in parte finanziato il progetto, e di alcuni  giornalisti.

Il risultato della tensione, per la teoria che è accettata oggi, è già straordinario, ma il dato sull'intensità della corrente è stato una sorpresa anche per gli stessi progettisti e costruttori, considerando che la macchina, per contenere i costi al minimo, è costruita con dei magneti in ferrite e il prelievo di corrente è ottenuto con comuni spazzole.

Tesla, partendo proprio da questa base, ha sviluppato, in seguito, varianti del disco, per approdare poi a macchine il cui rendimento energetico è superiore all'energia spesa.

Ciò è chiamato rendimento sovraunitario o "free energy"”(energia gratuita), sia con macchine rotanti sia con apparecchiature statiche.

 

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Il Lifter

 

Il Lifter è un semplice manufatto che, nella forma di base, è costituito da un triangolo di carta d'alluminio sovrastato da un triangolo di un sottile filo di rame ed entrambi sorretti da dei legnetti di balsa; questa configurazione è capace di levitare in aria per mezzo di energia ad alta tensione impulsiva prodotta da un generatore di ioni positivi.

Precisiamo che esistono le forme più disparate di Lifters i cui autori vanno da semplici sperimentatori, anche giovani, ad alcune istituzioni scientifiche.

Molti sostengono che sia l'effetto del vento ionico quello che solleva tale apparecchio: l'effetto del vento ionico è notoriamente debole, ma è anche vero che, per funzionare, bisogna che il modellino pesi pochi grammi per cui, secondo molti, la causa è unicamente attribuita a questo unico effetto.

Nei propulsori elettrostatici convenzionali, in effetti, il vento ionico è percepibile anche per il suo chiaro odore di aria ionizzata che accompagna tutte le repliche, molti tuttavia ritengono (e sembra che verifichino) che tale reazione non sia l'unica spiegazione del fenomeno e che se ne sviluppi una seconda.

Qualcuno parla di “dispositivo antigravitazionale”. Se ne stanno occupando molti studiosi. Vedremo.

 

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HAARP

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Del genio di Nikola Tesla e dell’importanza delle sue scoperte abbiamo già parlato in un’altra pagina del sito. In questo spazio riservato cercheremo di illustrare ed approfondire alcuni interessanti argomenti riguardanti il nostro.

 

La bobina di Tesla è un apparecchio elettrico, ritenuto tra i piú interessanti e spettacolari, progettato e costruito da Nikola Tesla.

È in grado di generare veri e propri fulmini del tutto simili a quelli di origine atmosferica, anche se di entità ridotta. Ma è stato anche il punto di partenza di alcune importanti esperienze molte delle quali non sono state ancora approfondite completamente dai ricercatori di mezzo mondo e, tra queste, la trasmissione di energia elettrica senza fili ha un posto di prim’ordine.

Non intendo in questo spazio limitarmi a parlare di come si costruisce un Tesla Coil. Esistono molti siti sull’argomento ed ho già realizzato un programma che consente di affrontare ed aiutare la costruzione di questo interessante dispositivo.

Ci sono persone più brave ed esperte di me, per questo.

Qui voglio raggruppare qualche utile notizia su alcune delle “applicazioni” del genio di Tesla e dell’uso, talvolta improprio, che si continua a fare intorno ad i suoi studi e delle sue esperienze.

Si tratta di un “probabile” schema di principio di un apparecchio trasmettitore di energia elettrica senza fili.

Schema di

funzionamento

 di un T.C.

Per ulteriori informazioni:

Tel.: 0863.412900

Fax: 0863.412900

E-mail: cmseritti_at_tin.it

 

(sostituisci _at_ con @)